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Anfiteatro romano, “Terra Nostra” chiede il sequestro – Ultima TV


Terra Nostra denuncia il presidente della Regione e il sindaco di Catania chiedendo il sequestro dell’anfiteatro romano di piazza Stesicoro. Il monumento a rischio crollo

Catania. Debora Borgese referente nazionale per il comitato Terra Nostra – Italiani con Giorgia Meloni, assistita dall’avvocato Monica Foti, ha presentato denuncia querela alla procura della Repubblica di Catania contro il presidente della Regione Rosario Crocetta ed il sindaco di Catania Enzo Bianco per i reati ipotizzati di omissione di atti di ufficio e danneggiamento, nonché il rettore della chiesa di San Biagio per il reato di abuso edilizio. La Borgese, tramite l’avvocato Foti, ha richiesto anche il sequestro dell’anfiteatro romano di piazza Stesicoro. Nel particolareggiato esposto presentato alla procura la referente di Terra Nostra denuncia una situazione allarmante in cui versa il monumento con scarichi fognari ed acque bianche che vi scorrono al di sotto, non solo il danno evidente arrecato ad un bene archeologico ma anche il rischio che questo possa crollare da un momento all’altro con un conseguente ed ulteriore rischio per la cittadinanza. I crolli potrebbero anche interessare villa Cerami, sede del dipartimento di giurisprudenza dell’Università. Le rilevazioni della Borgese vengono effettuate durante un sopralluogo autorizzato effettuato nella parte chiusa al pubblico dell’anfiteatro romano il 19 marzo del 2014 cui segue, il primo aprile 2014, un intervento di fine seduta al Senato della Repubblica. Nell’occasione sarà la Soprintendenza di Catania a convocare prontamente un tavolo tecnico con attori il comune di Catania, l’università di Catania, il rettore della chiesa San Biagio e la Sidra. Nel corso del tavolo tecnico emergeva che, sebbene fosse stata emessa un’ordinanza del comune di Catania del 1999 che obbligava i residenti a provvedere all’allaccio alla rete fognaria, non era stato appurato se tutti avessero adempiuto. Nel verbale del tavolo tecnico saranno registrate anche le sollecitazioni della sovrintendente Fulvia Caffo rivolte a padre Calambrogio, rettore della chiesa di San Biagio, affinchè fosse rimossa una passerella pericolante sospesa su area monumentale.

La Borgese denuncia che rispetto al tavolo tecnico del 2014 nulla è cambiato anzi la situazione dell’anfiteatro romano sarebbe notevolmente peggiorata con inerzia da parte dei responsabili. Secondo la Borgese ed il suo legale Monica Foti il sindaco avrebbe dovuto attivarsi per il trattamento dei reflui fognari, avrebbe dovuto garantire l’incolumità dei cittadini, mettere in mora i soggetti privati per regolarizzare l’allaccio alla rete fognaria e attivare una mappatura della rete fognaria.

Responsabilità ravvisabili anche in capo al governatore Rosario Crocetta in quanto l’anfiteatro ricade nella responsabilità della Regione. Si ipotizzano reati edilizi in capo al rettore della chiesa San Biagio responsabile della realizzazione non solo di una passerella non autorizzata ma anche della chiusura di punti luce. Persino alla villa Cerami sarebbero presenti delle difformità. «Le parti chiamate in causa non possono fare finta di non sapere – ha commentato Debora Borgese – dal 1997 si registrano agli atti segnalazioni e conferenze di servizio utili solo a riempire carta stampata. I problemi strutturali e le criticità ad essi connessi non si affrontano con soluzioni tampone o con ricostruzioni virtuali per favorire gli amici, e che mal celano i mancati interventi di tutela e salvaguardia».

«È necessario mettere in sicurezza l’anfiteatro romano di piazza Stesicoro – continua ancora la Borgese – per preservare l’incolumità dei cittadini che risiedono in zona e che transitano in quella precisa area del centro storico, tra l’altro molto trafficata, tenendo conto poi delle misure di prevenzione sismica degli edifici sovrastanti che non devono essere più sottovalutate se non vogliamo piangere morti».



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