CATANIA
Confcommercio Catania lancia un allarme al premier Giuseppe Conte sul rischio dissesto finanziario del Comune, sottolineando che la situazione è esplosiva: le imprese rischiano il default già nei prossimi giorni.
Confcommercio mette in discussione la tenuta del sistema sociale del territorio, perché è veramente assai ampia la platea e l’entità dell’esposizione dei soggetti coinvolti dalle conseguenze del dissesto, richiedendo un intervento del Governo nazionale, perché “ne va della tenuta economica e sociale della nostro territorio”. “Il dissesto finanziario – spiega la Confcommercio di Catania – determinerà una perdita per tutti i creditori dell’Ente. La platea delle imprese coinvolte è ampia, così come è veramente cospicua l’esposizione di ogni singola impresa nei confronti del Comune e, in caso di dissesto finanziario, le imprese avranno una decurtazione del credito verosimilmente vicina al 60%, che in termini assoluti significa anche di alcuni milioni di euro. In questi casi è certo il fallimento delle imprese ed i connessi licenziamenti”.
L’urgenza dell’intervento è dettata, oltre che dalla mancanza di liquidità del Comune, che non può più far fronte all’ordinaria amministrazione, anche dal fatto che le imprese hanno utilizzato tutte le linee di credito loro concesse dal sistema bancario, che non stanno confermando le linee di credito alle imprese”. La richiesta dell’amministrazione comunale di Catania ha un elemento di grande novità, perché propone che il contributo sia erogato a step, solo al raggiungimento di traguardi intermedi in termini di corretta gestione della finanza pubblica.
“Questa amministrazione comunale, eletta solo da 5 mesi, si vuol sottoporre al giudizio dei tecnici ministeriali. Lo vuol fare e lo farà anche con l’ausilio delle forze sociali cittadine, trattandosi, dunque, di un contributo “vigilato”. Catania vuole partire con serietà e confida nel suo Governo.
07 novembre 2018