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Lampedusa nel giorno del ricordo. Ad oggi, oltre 11mila vittime – Ultima TV


LAMPEDUSA

L’isola siciliana ricorda oggi le 368 vittime del naufragio del 3 ottobre 2013, quando un barcone carico di migranti s’inabissò davanti all’Isola dei Conigli. 3.500 vittime solo nel 2016

Solo in 155 si salvarono. 25 di loro, che a distanza di tre anni si sono trasferite nei luoghi più disparati d’Europa, sono tornate a Lampedusa “per ricordare quel lutto insieme ai loro fratelli e alle loro sorelle, e per ringraziare le persone che li hanno salvati”.

Quella strage, ha ricordato ieri il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, “portò il presidente della Commissione Juncker a venire qui a dire «Mai più morti nel Mediterraneo. Ma da allora a oggi – ha sottolineato – sono morte altre 11.000 persone, 3.500 solo nel 2016. È uno stillicidio continuo, al quale si è creata ormai anche un po’ di assuefazione».

Ma la vicenda, a distanza di tre anni, non appare ancora chiusa. Due scafisti sono stati condannati, ma un’altra indagine resta aperta. «I morti che erano nella stiva non si potevano salvare, ma dei 119 più i 155 che hanno ripescato nella mattinata tanti si potevano salvare», denuncia Vito Fiorino, uno dei soccorritori che per primi furono presenti sul posto la notte della strage.

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Il pm Andrea Maggioni ha chiarito che «fin da allora c’è un’indagine che riguarda anche eventuali possibili omissioni di soccorso sia da parte di imbarcazioni private sia eventualmente l’ipotesi di imbarcazioni istituzionali».

Numerose le iniziative organizzate sull’isola, dove da giorni si trovano 200 studenti, provenienti da tutta Italia ed Europa, accompagnati dai loro insegnanti, per confrontarsi sui temi dell’immigrazione, nell’ambito del progetto “L’Europa inizia a Lampedusa”, promosso dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con il Comitato 3 Ottobre.

In questo 3 ottobre 2016 i ragazzi partecipano a una marcia che si concluderà con un momento di raccoglimento insieme ai superstiti della tragedia e a padre Mussie Zerai, prete cattolico eritreo attivo da anni per difendere i diritti di richiedenti asilo, rifugiati e beneficiari di protezione umanitaria.

Dopo l’arrivo del ministro dell’Interno Angelino Alfano, la cerimonia in mare, pranzo e reading musicale con il violinista siriano Alaa Arshid.

Alle celebrazioni sarà presente anche il sottosegretario del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Davide Faraone, che sull’occasione ha dichiarato: «Se ci sono governi che alzano muri e barriere, la scuola ancora una volta dimostra la sua naturale apertura al mondo. Se questo è il futuro che stiamo costruendo siamo sulla buona strada».

di Giuseppe Castaldo



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